Scambio sul posto: quali sono le alternative più convenienti?

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Lo scambio sul posto, quando è stato proposto, aveva una sua ragion d’essere, che ormai è stata superata da nuove possibilità. Una notevole soluzione per ottenere efficienza e risparmio energetico ed economico, sono le Energy Community.

Lo scambio sul posto è un servizio del Gestore del Servizio Elettrico (GSE) che permette di immettere nel sistema elettrico l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e non autoconsumata ottenendo una compensazione economica tra l’energia immessa e quella prelevata dalla rete nazionale.

Ma è davvero conveniente? Ci sono altre soluzioni più efficienti per aumentare il rendimento del vostro impianto fotovoltaico? Prendiamo in considerazione diversi aspetti per capire qual è la soluzione migliore.

 

Il contributo economico dello scambio sul posto

Un aspetto fondamentale per valutare la convenienza dello scambio sul posto è quello economico.

Il primo punto da chiarire è che l’energia prelevata dalla rete viene regolarmente pagata in bolletta. Questo comporta un esborso bimestrale, in attesa del rimborso dell’energia immessa.

La compensazione economica per l’energia immessa si chiama contributo in conto scambio e viene erogata annualmente in due soluzioni, acconto e conguaglio, una ogni sei mesi, a fronte di una misurazione mensile dei kWh immessi.

Già da queste brevi riflessioni è evidente che sia più conveniente la scelta dell’autoconsumo individuale e collettivo, a maggior ragione con l’ausilio di sistema di accumulo, perché garantiscono dei risparmi immediati e notevoli visibili nelle bollette.

Ma vediamo nel dettaglio come viene conteggiato il contributo. La formula precisa è:

CS = min [OE; CEI] + CUSF * ES

Entrando nel dettaglio:

  • Contributo in conto scambio (CS)
  • L’Onere dell’Energia prelevata (OE) è il corrispettivo economico attribuito ai kWh prelevati moltiplicati per il Prezzo Unico Nazionale, rilevato sulla borsa elettrica italiana;
  • Il Controvalore dell’energia immessa (CEI) è il valore economico dell’energia immessa, calcolato però in base all’orario di immissione e alla zona di riferimento, cioè moltiplicando i kWh immessi al prezzo zonale orario.
  • Il Corrispettivo Unitario di scambio forfetario (CUSF) è un valore in euro che identifica gli oneri di sistema e i costi di rete pagati in bolletta. Questo valore permette il rimborso di una parte degli oneri già pagati.
  • L’Energia scambiata (ES) corrisponde all’ammontare di Kwh più basso tra energia immessa ed energia scambiata.

In altre parole: l’energia scambiata viene moltiplicata per i costi di sistema; il prodotto ricavato è una cifra in euro che viene sommata al valore economico minimo tra energia immessa e prelevata.

Tutti questi dati e formule servono ad aumentare la consapevolezza del valore che viene dato a questa compensazione energetica e quindi di riflesso alla vostra energia pulita. Il contributo in conto scambio è circa dal 30 al 40% più basso della somma delle vostre bollette e dell’energia che avete venduto al Gestore, proprio perché viene esclusa buona parte di oneri e imposte, senza contare che i prezzi su cui si basano questi calcoli sono imposti dal Gestore.

Quindi, oltre a dover pagare la bolletta ogni due mesi, riceverete solo a fine anno un contributo economico più basso dell’esborso effettivo che avrete sostenuto nel corso di 12 mesi.

L’autoconsumo invece vi permette in primo luogo di non spendere soldi per l’energia che consumate, soprattutto se siete dotati di un impianto con sistema di accumulo. Questa soluzione vi permette infatti di aumentare il vostro autoconsumo istantaneo in media fino al 70%, ma anche del 100% in certi periodi dell’anno.

Ma soprattutto, l’autoconsumo collettivo vi consente di pagare l’energia che ricevete dagli altri membri della vostra Energy Community a prezzi concorrenziali, onesti ed equi, perché lo scopo delle comunità energetiche non è il profitto, ma un beneficio collettivo ambientale, sociale ed economico.

 

Spreco energetico dell’SSP

Il Gestore definisce lo scambio sul posto come una forma di autoconsumo non istantaneo, come se steste accedendo a una batteria di accumulo virtuale. Ma in realtà l’energia tradizionale acquistata dalla rete raggiunge le vostre case percorrendo grandi distanze, con dispersioni e quindi sprechi energetici durante il trasporto.

Analogamente, l’energia riversata in rete non ha già una destinazione d’uso, ma viene conservata in movimento nella rete, con uno spreco maggiore rispetto all’autoconsumo istantaneo. Quindi che l’energia sia in entrata o in uscita dalla rete di distribuzione elettrica lo spreco sarà sempre maggiore rispetto a un’energia prodotta e consumata a km 0.

Anche nel caso dell’autoconsumo collettivo delle comunità energetiche, la dispersione energetica è minima perché l’autoconsumo è istantaneo anche se differito: lo scambio di energia con altri privati in una rete intelligente (smart grid) è possibile grazie ai diversi profili energetici dei partecipanti all’Energy Community, che permettono un bilanciamento dei consumi in tempo reale e l’abbattimento della dispersione energetica. Senza contare che lo scambio avviene sempre all’interno dell’area della stessa cabina di trasformazione della tensione, quindi in un raggio ristretto che conferma l’assenza di spreco.

Per saperne di più sul risparmio energetico di un impianto fotovoltaico vi consigliamo questo approfondimento.

 

La fonte dell’energia consumata attraverso scambio sul posto

Qual è la fonte dell’energia che prelevate dal GSE in caso di accordo per scambio sul posto?

Il Gestore non vi permette di gestire la vostra energia in modo autonomo e libero: lo scambio sul posto non vi garantisce assolutamente il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili, come quella prodotta dal vostro impianto, o che prelevereste da una Energy Community. Con tutta probabilità l’energia che preleverete dalla rete proverrà da fonti tradizionali, materie prime non eco-sostenibili nel lungo, o medio, termine.

 

Le alternative più convenienti

Quale sia l’alternativa più conveniente oramai risulta evidente.

La scelta che può rivoluzionare davvero la vostra spesa energetica, sia in termini di consumo che economici, è abbinare l’installazione di un impianto fotovoltaico con accumulo all’adesione a una Energy Community. Questo vi garantirà di massimizzare il valore dell’energia immessa in rete e di non rimanerne mai sprovvisti, grazie all’autoconsumo istantaneo collettivo.

La partecipazione alle comunità energetiche risulta conveniente anche a chi non ha (ancora) un impianto fotovoltaico: potete decidere di acquistare il solo sistema di accumulo e partecipare alla comunità attraverso l’acquisto e l’accumulo dell’energia come “storer”, oppure potete semplicemente essere consumer e acquistare energia dai membri produttori (prosumer) contribuendo a massimizzare l’autoconsumo collettivo. Qualsiasi sia la vostra scelta, finalmente consumerete energia pulita, senza sprechi di energia, e con un reale risparmio economico.

L'OPINIONE DI REGALGRID

La tecnologia Regalgrid® garantisce proprio la massimizzazione dell’autoconsumo individuale e collettivo sia in una architettura uno-a-molti (tipica di un condominio) sia molti-a-molti (tipica di una Energy Community). Basta dotarsi di SNOCU e accedere alla piattaforma Regalgrid per avere a disposizione in tempo reale tutte le funzioni di utilizzo, programmazione e gestione, sia per semplici consumatori che prosumer o anche per gli storer. La tecnologia Regalgrid rende quindi obsoleto l’approccio dello scambio sul posto dando la possibilità a chi pratia l’autoconsumo collettivo di accedere a una serie di nuove possibilità per i singoli e le comunità e di avere la certezza di consumare energia pulita e senza sprechi energetici di trasporto.